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NEWS

COMUNICATO STAMPA CENTRO ANIDRA 16 GIUGNO 2022

I terreni e gli immobili del Centro Anidra di Borzonasca (GE) a seguito di regolare asta giudiziaria, tenutasi in data 16 giugno 2022, sono stati venduti per un valore di €220.050 (duecentoventimila/50). “Questa notizia ci rende felici – commenta Francesca, Portavoce del Centro Anidra – in quanto, con l’acquisto dei terreni e dei fabbricati da parte di persone a noi vicine, viene garantita la continuità del nostro lavoro e del nostro impegno, adesso e per gli anni a venire. Pertanto, le numerose attività che si svolgono al Centro Anidra continuano e continueranno regolarmente senza alcun tipo di interruzione. Purtroppo abbiamo visto persone auspicarsi che avremmo dovuto fare le valigie. Ci spiace deluderle, ma è opportuno ricordare ancora una volta che eventuali responsabilità penali sono personali, non riguardano e non possono riguardare la vita di tante persone che qui lavorano con onestà e sacrificio, e che eventuali sentenze di colpevolezza non sono di competenza né dei social network né di certa stampa a senso unico. Ringraziamo chi ha deciso di presentare l’offerta poiché questa acquisizione consentirà a tutti coloro che lavorano qui, ai soci e agli ospiti, di continuare le loro attività adesso e in futuro a tempo indeterminato”.

 

Francesca Cambi - Portavoce Centro Anidra

 

NOTA UFFICIALE CENTRO ANIDRA 21 GENNAIO 2022

Il Centro Anidra è indubbiamente parte lesa nella vicenda giudiziaria che vede coinvolti il Prof. Paolo Bendinelli e gli altri indagati e per queste ragioni chiediamo il rispetto della privacy e della dignità di ogni singolo socio ed ospite delle nostre strutture. Inoltre, siamo convinti che gli indagati potranno dimostrare la loro completa innocenza ed estraneità ai fatti soltanto nell’eventuale processo, perché è utile ricordare a tutti che al momento non esiste alcun processo che li veda imputati. Evidentemente, le prove della loro presunta colpevolezza non sono così certe e inequivocabili visto che le indagini vanno avanti da oltre un anno senza che se ne veda la fine. Se esistono gravi indizi di colpevolezza si vada a processo altrimenti è inutile mettere alla gogna persone che fino a prova contraria sono innocenti. Infine, ribadiamo il nostro dolore per la morte dell’amica Roberta Repetto e vogliamo anche ringraziare le tantissime persone che in questi mesi ci hanno sostenuto, apprezzato e amato, permettendo a tutti noi di poter continuare a lavorare.

 

Francesca Cambi - Portavoce Centro Anidra

 

NOTA UFFICIALE CENTRO ANIDRA 20 NOVEMBRE 2021

Il Centro Anidra precisa di non aver in alcun modo denigrato l’operato della FAVIS (Associazione familiari delle vittime delle sette) e del CESAP (Centro Studi sugli Abusi psicologici), che, infatti, neanche menziona nella lettera dalle medesime associazioni citata. I soci del Centro Anidra, oggetto da mesi di continui, ripetuti e strumentali attacchi mediatici, ritengono doveroso difendere l’impegno e la professionalità dei tanti operatori del mondo olistico compresi i collaboratori e gli ospiti del centro stesso che non risultano né indagati né accusati di alcunché e che svolgono la loro professione con dedizione e passione. Il Centro Anidra si riserva di tutelare la sua reputazione e quella dei suoi soci oltre che ospiti e collaboratori nelle opportune sedi giudiziarie.

 

Francesca Cambi - Portavoce Centro Anidra

 

NOTA UFFICIALE CENTRO ANIDRA 18 GIUGNO 2021

Siamo sicuri che il Dr. Paolo Bendinelli potrà dimostrare la sua piena innocenza e la sua completa estraneità ai fatti contestati nell’eventuale processo. È giusto che la magistratura faccia chiarezza sulla morte di Roberta Repetto, ma Paolo Bendinelli non è Wanna Marchi, come il tribunale dei social network vorrebbe farlo passare, ma una persona capace, competente e soprattutto buona, incapace di far del male a chiunque e sempre pronta ad aiutare. Esprimo a nome mio e di tutti i soci e i collaboratori di Anidra la piena solidarietà umana e professionale a lui e alla sua famiglia oltre a ribadire il nostro dolore per la morte della nostra amica Bobby, persona speciale perfettamente capace di intendere e di volere, chi la conosceva può confermarlo, gli altri rispettino il dolore di tutti e soprattutto la sua dignità di donna e di persona.

 

Francesca Cambi - Portavoce Centro Anidra

 

INTERVISTA A FRANCESCA CAMBI PORTAVOCE CENTRO ANIDRA

portavoce centroanidra

D. Buongiorno Francesca, grazie per avermi concesso questa intervista, ho letto, visto e sentito molto su questa storia che riguarda il Centro Anidra. Iniziamo proprio da qui: cos’è Anidra?

 

R. Grazie a Lei per questa opportunità, per noi soci, collaboratori e volontari di Anidra è un modo per chiarire ulteriormente chi siamo e cosa facciamo, oltre il fango e le calunnie che ci piovono addosso da parte di alcuni. Ma andiamo per ordine. Anidra è nata 25 anni fa e la sua storia è ricca di premi, riconoscimenti e progettualità. Il nostro approccio alle tecniche del benessere è pragmatico, nessuna religione, nessuna moda, ma uno sguardo aperto e curioso a scienze antiche di derivazione orientale quanto alla moderna psicologia. Basta andare sul nostro sito internet (www.centroanidra.it) per vedere e capire ancora meglio che Anidra prima di tutto è fatta di persone, ognuna diversa, ognuna con le sue peculiarità, caratteristiche e competenze. Per noi la diversità è un pregio e lo stile di vita che ricerchiamo è incentrato sull'accoglienza, l'ascolto, l'assenza di pregiudizio, l'empatia, il rispetto, la gentilezza, il sorriso, l'entusiasmo e lo stupore. Tutto questo viene applicato anche nella relazione con il contesto naturale che ci ospita, nell'approccio all'agricoltura e alla cura del territorio, nell'accogliere gli ospiti che scelgono di passare del tempo da noi.

 

D. ll fondatore di Anidra è attualmente indagato con accuse molto gravi, gli vengono contestati i reati di omicidio e di violenza sessuale, i giornali parlano di lui come di un “santone”, un “guru”, una “guida spirituale”, ma chi è realmente Paolo Bendinelli?

 

R. Siamo sicuri che il Prof. Paolo Bendinelli potrà dimostrare la sua piena innocenza e la sua completa estraneità ai fatti contestati nell’eventuale processo. È giusto che la magistratura faccia chiarezza sulla morte di Roberta Repetto, avvenuta per una grave forma tumorale, ma Paolo Bendinelli, come ho già detto ai suoi colleghi, non è Wanna Marchi, come il tribunale dei social network vorrebbe farlo passare, ma una persona capace, competente e soprattutto buona, incapace di far del male a chiunque e sempre pronta ad aiutare. Per lui parlano il suo curriculum e i mille progetti portati avanti con associazioni, enti e istituzioni nel corso della sua carriera. Esprimo a nome mio e di tutti i soci e i collaboratori di Anidra la piena solidarietà umana e professionale a lui e alla sua famiglia oltre a ribadire il nostro dolore per la morte della Bobby, nostra carissima amica prima ancora che collaboratrice.

 

D. Cosa può dirmi di Roberta o se preferisce di “Bobby”?

 

R. Si è cercato di far passare un’immagine distorta non solo di noi ma soprattutto di lei e questo non possiamo accettarlo. Bobby era una persona solare, splendida, per nulla fragile, con un carattere molto forte e indipendente. Sentir dire, spesso da chi neanche le ha mai parlato o conosciuta, che fosse stata plagiata perché incapace di intendere e di volere è quanto di più lontano ci possa essere dalla realtà. Continueremo a difendere la sua dignità di donna e di persona in ogni occasione affinché non venga strumentalizzata da nessuno. Ai più sfugge che Roberta non viveva al Centro Anidra ma che veniva qui soltanto durante i fine settimana per dare una mano al progetto e trascorrere del tempo con Tobias, il suo compagno. Lei era particolarmente affezionata a questi luoghi, ma conduceva una vita normale, durante la settimana lavorava a Chiavari in ufficio con il padre, mangiava spesso a casa della madre, teneva i suoi corsi di yoga home in collaborazione con la sorella, era una zia molto presente ed attiva che adorava i suoi nipoti, intraprendeva continuamente nuove attività di suo interesse personale e mille altre cose. Parlare di una persona ridotta in schiavitù nelle stanze del Centro o vittima di chissà quale complotto non corrisponde neanche lontanamente al vero. Perché tutti, non solo noi, potevano vedere, e di fatto vedevano, Roberta, a partire dalla sua famiglia. Che fosse gravemente malata lo abbiamo saputo da lei stessa quando è stata ricoverata in ospedale, prima di allora nessuno di noi era a conoscenza del suo reale stato di salute.

 

D. Si dice che le siano state consigliate tisane per curare un male forse incurabile?

 

R. Vede, se io fossi stata a conoscenza della malattia di Roberta e le avessi detto di non andare da un medico a farsi visitare, ma piuttosto di bere tisane e farsi bagni al fiume, sarei colpevole. Ma l’equivoco sta proprio in questo passaggio, nessuno dei soci e dei collaboratori del Centro Anidra era a conoscenza di questa brutta malattia e nonostante non solo io ma anche altri, in primis il suo compagno Tobias, le avessimo consigliato di andare da un dottore lei si è sempre rifiutata. Sono sicura, spero, che anche la sua famiglia e i suoi amici abbiano fatto lo stesso nei tanti momenti che hanno trascorso insieme, ma se le cose sono andate così probabilmente anche loro hanno ricevuto una risposta negativa. Nessuno può essere condannato per questo e non vedo perché debbano esserlo i soci e i collaboratori del Centro Anidra.

 

D. Ma voi siete per la medicina tradizionale o seguite altre strade per curarvi?

 

R. Come le spiegavo il Centro Anidra non è una scuola di medicina alternativa ma vive della diversità come fonte di ricchezza e crescita personale. Qui ognuno è libero di scegliere cosa fare nel rispetto degli altri, personalmente non ho problemi ad andare da un medico per fare una visita, anzi, se ne sento il bisogno e la necessità sono la prima a chiedere un consulto, come me tanti altri soci, collaboratori e volontari, come anche i diversi ospiti che vengono qui da noi. Se qualcuno crede nei vaccini e altri no, se qualcuno prende medicine e altri no, non spetta a noi giudicare se sia giusto o sbagliato, ognuno è libero di esprimersi e di credere in ciò che vuole in piena libertà e autonomia, senza forzature o condizionamenti di alcun genere.

 

D. Ho avuto modo di seguire i social ed ho notato la presenza di alcuni haters o comunque di spargitori di odio nei vostri confronti, si sente di dire qualcosa in merito?

 

R. L’odio è un sentimento molto brutto che non ci appartiene, spiace leggere certe cose, soprattutto da chi si nasconde dietro profili falsi o che neanche conosceva Bobby di persona. Il fenomeno non riguarda solo noi ma chiunque, per un motivo o per l’altro, goda di notorietà. Minacciare di morte qualcuno, diffamarlo e calunniarlo, è un reato anche sui social e chi lo fa vive nell’errata convinzione che Facebook sia una zona franca dove sia possibile vomitare ogni genere di invettiva nella convinzione che tanto non gli succederà nulla. Si sbaglia. Chiunque in queste settimane abbia scritto cose non vere, abbia minacciato, istigato, calunniato e diffamato, è già stato denunciato e continueremo a farlo. Abbiamo dato mandato all’Avv. Andrea Vernazza di Genova per difenderci da questi attacchi vili e meschini.

 

D. Ritiene che la stampa sia stata equilibrata nel trattare la notizia?

 

R. Il giornalismo si può fare in diversi modi, esiste quello onesto, lontano dal sensazionalismo, che prima di informare il grande pubblico verifica le fonti, le incrocia, utilizza un linguaggio equilibrato, informa senza prendere posizione attendendosi esclusivamente ai fatti, senza suggestionare chi legge. In queste settimane abbiamo visto qualcosa di molto differente da quello che dovrebbe essere un giornalismo serio, soprattutto da parte delle testate nazionali, mentre per quelle locali, tranne qualche piccola eccezione, abbiamo avuto modo di apprezzare l’impegno a una corretta informazione e per questo siamo grati dello spazio che ci è stato concesso e per come la notizia è stata trattata.

 

D. Perché alcuni haters vi accusano di essere una setta?

 

R. Gli haters spesso non sanno neanche cosa dicono, per loro è sufficiente vomitare odio addosso a qualcuno, non importa il bersaglio, che può cambiare a seconda della notizia e del momento, ciò che a loro importa è spargere odio e seminare rancori, fare disinformazione, a volte in maniera consapevole a volte inconsapevole. In ogni caso le nostre porte sono aperte nel segno dell’accoglienza, possono venire qui da noi, vedere, sentire, toccare con mano, capiranno che le loro accuse sono solo una storiella priva di fondamento, buona per gettare fumo negli occhi a chi non è mai stato da noi o a chi non ci conosce, utile al proprio ego di persone sole e bisognose di attenzione.

 

D. In merito alle presunte violenze sessuali a danno di ospiti del Centro cosa si sente di dire?

 

R. Non mi risultano denunce in questo senso da parte di soci, collaboratori o frequentatori e frequentatrici del Centro Anidra presso l’autorità giudiziaria nei confronti di chicchessia. Qui non è mai esistita alcuna forma di violenza, nei confronti di nessuno, è qualcosa di culturalmente distante anni luce da chiunque frequenti Anidra.

 

 

D. Cosa state provando e come state reagendo a questo momento?

 

R. Continuiamo a lavorare come sempre, circondati dall’affetto e dalla stima delle centinaia di persone che negli anni hanno trascorso qui una parte del loro tempo e che per questo continuano a ringraziarci. Sono tante le persone che ci hanno espresso vicinanza e voglio ringraziarle una ad una, con il cuore, perché il loro sostegno per noi è importante e ci spinge a combattere affinché la verità non venga manipolata e distorta. Tra le tante attività la scorsa settimana abbiamo avuto ospite un gruppo molto numeroso, ci conoscevano, hanno passato qui una settimana all’insegna del benessere, fisico e mentale, quando sono andati via ci hanno sorriso dicendoci che nulla può cancellare la bellezza di Anidra. Inoltre, abbiamo raggiunto le 500 candidature per tirocini curriculari in presenza e in smart working per quest'anno accademico. Ringrazio questi ragazzi che hanno scelto Anidra Università Popolare per la loro formazione professionale e trasversale!

 

Intervista a cura di Christian Lalla – Giornalista Professionista

 

I CENTRI OLISTICI NON SONO DELLE SETTE E LA CALUNNIA È UN REATO

botticelli, calunnia

Apprendiamo da alcuni organi di stampa che pseudo associazioni, dalla dubbia legalità e credibilità, in lotta per il ripristino del reato fascista di plagio, già abrogato perché incostituzionale, vogliono equiparare e far credere che i centri olistici siano delle sette. Purtroppo, la ricerca di pubblicità a buon mercato da parte di profittatori privi di ogni cognizione di causa può solo generare confusione oltre che alimentare sospetti sulla professionalità degli operatori del mondo olistico compresi i soci e i collaboratori del Centro Anidra che non risultano né indagati né accusati di alcunché.
Pertanto, è stato conferito mandato all’Avv. Andrea Vernazza del Foro di Genova affinché tuteli il decoro, la dignità e la professionalità di ciascuno di noi in ogni sede competente da ogni azione diffamatoria e calunniosa proveniente da chiunque pensi di avere il diritto di infangare la nostra attività che ha alle spalle venticinque anni di storia fatta di premi, riconoscimenti e progettualità.
Ringraziamo gli amici, gli ospiti e i frequentatori del Centro Anidra per i tantissimi messaggi di affetto e di stima professionale che ci hanno fatto arrivare in queste settimane e che ci riempiono il cuore, ben consapevoli, a differenza di altri, di cosa sia realmente il nostro lavoro e della differenza tra la verità e le menzogne strumentali e discriminatorie architettate ad arte per screditare la nostra reputazione e quella di tutti gli operatori del mondo olistico.
Infine, esprimiamo profondo rammarico per come l’immagine della nostra Bobby, dei luoghi e delle persone a lei tanto cari, siano strumentalizzate non solo da persone sconosciute ma anche da chi dice di volerle bene e non conosce o finge di non conoscere la verità sostituendo ad essa la calunnia.
Francesca Cambi - Portavoce Centro Anidra

 

NOTA UFFICIALE CENTROANIDRA

I soci e i collaboratori del Centro Anidra si dichiarano estranei ai fatti di cronaca che vedono coinvolti come indagati il Prof. Paolo Bendinelli, il Dott. Paolo Oneda e la Dott.ssa Paola Dora. Esprimiamo la nostra umana solidarietà per la gogna mediatica che stanno subendo e auspichiamo che la magistratura possa fare chiarezza nel più breve tempo possibile sui fatti contestati. In attesa i soci e i collaboratori del Centro Anidra rimangono fedeli al principio della presunzione di innocenza stabilito nella nostra Carta costituzionale.
Inoltre, smentiamo alcune ricostruzioni di fantasia che vorrebbero i soci e i collaboratori del Centro Anidra consapevoli della malattia di Roberta prima che le fosse diagnosticata, tutto ciò non corrisponde al vero.
Così come non corrisponde al vero l’immagine di una ragazza soggiogata e manipolata in quanto la nostra amica Bobby, ancor prima che socia e collaboratrice, era una persona perfettamente capace di intendere e di volere, libera di autodeterminarsi e indipendente nelle proprie scelte. La sua presenza presso il Centro era abituale durante i fine settimana mentre durante la settimana viveva e lavorava a Chiavari presso l’azienda di famiglia, organizzava corsi di yoga con la sua scuola di formazione, viaggiava e incontrava tantissime persone. Pertanto, lasciar intendere che fosse “prigioniera” della struttura non corrisponde al vero perché Roberta Repetto viveva una vita normale come tutti noi nella totale libertà di movimento e autodeterminazione.
Il Centro Anidra smentisce altresì di aver ricevuto una multa di 30mila euro da parte dei Carabinieri del NAS trattandosi invece di una semplice diffida a modificare alcune etichette alimentari, poste su dei barattoli di marmellata, secondo le prescrizioni indicate dalla stessa autorità. Pertanto, nulla a che vedere con la pulizia dei locali, la qualità degli alimenti e le procedure di preparazione degli stessi.
Il Centro Anidra, a tutela dell’immagine e del decoro professionale di ciascun socio e collaboratore, ha conferito mandato all’Avv. Andrea Vernazza del Foro di Genova affinché tuteli i soci in ogni sede competente da ogni azione minacciosa, diffamatoria o calunniosa nei loro confronti.

 

 

Roberta Repetto, centroanidra

 

IL PRIMO POST DI CORDOGLIO

 

Ci sentiamo in dovere di ripubblicare anche il primo post di cordoglio per Roberta. Lo stesso post, pubblicato in data 12 ottobre 2020, è stato rimosso dalla nostra pagina Facebook su richiesta di un famigliare.

 

Roberta Repetto, centroanidra

 

NESSUNO TOCCHI ROBERTA

 

Oggi Roberta Repetto, per gli amici Bobby, avrebbe compiuto 41 anni. Proprio nel giorno del suo compleanno vogliamo smentire con forza la narrazione che vorrebbe Roberta una persona fragile, manipolata e incapace di fare delle scelte proprie. Non è vero. Roberta era perfettamente capace di intendere e di volere, Roberta era una donna libera di autodeterminarsi e indipendente nelle proprie scelte. Raccontare o credere il contrario non onora la sua memoria e combatteremo con tutte le nostre forze affinché nessuno tocchi Roberta.
Il suo curriculum vitae è ricco di competenze, professionalità e capacità, le sue doti umane immense. Chiunque abbia conosciuto Roberta può confermare quanto affermiamo e chi non ha avuto la fortuna di conoscerla non creda alla storiella della squilibrata vittima di manipolatori. La ricerca della verità è molto più complessa della facile indignazione.
Nessuno di noi operatori del Centro Anidra era a conoscenza della sua malattia. Lo abbiamo scoperto solo a due settimane dalla morte ed è stata lei stessa a comunicarcelo. Come avremmo potuto curare con tisane e meditazione una malattia che neanche sapevano esistesse?
Quando Roberta ci manifestava il suo malessere ognuno di noi, nessuno escluso, le ha consigliato più volte di fare degli accertamenti. Non averli fatti non può essere imputato né a lei né a noi. Se a quarant’anni vi venisse un mal di schiena pensereste davvero che si tratti di una malattia terminale? La risposta è no e per questo continuereste a fare la vostra vita. Così come ha fatto Roberta e nessuno può farle una colpa per questo né tanto meno trovare dei capri espiatori per trovare un senso a una cosa così ingiusta: la morte di una giovane donna.

 

 

Roberta Repetto

 

IL NOSTRO CORDOGLIO SEMPRE

 

Il Centro Anidra esprime il suo profondo cordoglio per la scomparsa di Roberta Repetto. Il dolore per la perdita di una amica speciale, oltre che di una eccellente professionista e valida collaboratrice del Centro, è anche il nostro. Siamo sconvolti per ciò che sta accadendo intorno a noi ma siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura che potrà chiarire ogni aspetto di questa vicenda. Roberta era speciale e ogni giorno rivolgiamo a Lei il nostro pensiero e le nostre preghiere.